venerdì 15 luglio 2011

Il sistema cardiovascolare è composto da: sangue, un fluido che trasporta sostanze alle cellule (ossigeno e nutrienti) e ne allontana altre (anidride carbonica e prodotti di scarto), vasi sanguigni, condotti attraverso i quali circola il sangue stesso e che  svolgono un importante ruolo nella sua distribuzione nei vari distretti del corpo e nella regolazione della pressione sanguigna, e infine il cuore, una pompa muscolare che distribuisce il sangue nei vasi.
Il cuore però non ha solo un semplice ruolo di pompa, dal momento che possiede  delle funzioni  sensoriali ed endocrine che consentono di regolare parametri quali volume e pressione sanguigna.
Anatomia e fisiologia del Cuore
Il muscolo cardiaco presenta quattro camere: due in alto, gli atri, e due sottostanti, i ventricoli. Le prime ricevono il sangue che ritorna al cuore dai vasi venosi trasferendolo poi ai ventricoli, le seconde, più grandi degli atri, raccolgono il sangue e lo spingono verso i vasi arteriosi.
Un ulteriore suddivisione consiste in “cuore di destra”, formato da atrio e ventricolo di destra, e in “cuore di sinistra” costituito da atrio e ventricolo di sinistra i quali sono a loro volta divisi dal setto, interatriale nella porzione che separa gli atri, interventricolare in quella che separa i ventricoli; la loro presenza impedisce che il sangue non ossigenato di destra si mescoli con quello ossigenato di sinistra.    


Il cuore è contenuto all’interno di un sacco membranoso chiamato pericardio ed è situato al centro della gabbia toracica sopra al diaframma, muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale. Presenta le dimensioni di un pugno e pesa 300-350 gr nell’ uomo e 250-300 gr nella donna.
Ha una parete composta da tre strati: epicardio, quello più esterno formato da tessuto connettivo, miocardio, strato intermedio formato da tessuto muscolare cardiaco, endocardio, quello più interno di natura endoteliale.
L’azione di pompa del cuore si realizza grazie ad un processo ritmico di contrazione e distensione del muscolo cardiaco. Durante la contrazione della muscolatura della parete di un ventricolo o di un atrio, la parete si sposta verso l’interno comprimendo il sangue e aumentando così la pressione all’interno della camera forzando quest’ultimo ad uscire. Quando invece il muscolo si distende la camera si espande e si riempie di sangue.



Il muscolo della parete ventricolare è più spesso di quello atriale in quanto i ventricoli devono inviare il sangue in vasi molto lontani a differenza degli atri che lo mandano solo nella camera sottostante ed inoltre il muscolo del ventricolo di sinistra risulta più spesso di quello di destra perchè deve sviluppare una pressione maggiore che gli consenta di inviare il sangue verso tutti gli organi del corpo ad eccezione dei polmoni.
Il battito cardiaco non è altro che un’ onda di contrazione che si muove rapidamente attraverso le fibrocellule muscolari cardiache in maniera ordinata e coordinata. Gli atri si contraggono per primi spingendo il sangue nei ventricoli che a loro volta contraendosi spingono il sangue verso i vari organi. All’interno delle camere assistiamo ad una variazione di pressione durante il ciclo cardiaco ed è questa variazione a permettere di spingere il sangue dagli atri ai ventricoli e da essi nelle arterie. Questa direzionalità del flusso viene mantenuta da quattro valvole cardiache, due atrioventricolari, che separano gli atri dai ventricoli, e due semilunari che separano i ventricoli dalle arterie; la valvola atrioventriolare di sinistra è detta valvola bicuspide o mitralica, mentre la valvola atrioventricolare di destra è detta tricuspide.




La loro apertura avviene in risposta ai cambiamenti ciclici che si verificano ad ogni battito cardiaco, così quando la pressione atriale è più elevata di quella ventricolare le valvole si aprono, mentre quando la pressione ventricolare è maggiore di quella atriale le valvole si chiudono. Durante la contrazione del ventricolo viene esercitata una forza verso l’alto contro la valvola atrioventricolare che, in alcuni casi, può portare al rischio di prolasso ovvero al ribaltamento delle cuspidi valvolari degli atri. In questo caso i bordi delle cuspidi non sono più in contatto per tutta la loro lunghezza e la valvola potrebbe non chiudere ermeticamente. Il prolasso è una condizione che normalmente non si verifica in quanto le cuspidi sono tenute al loro posto dalle corde tedinee che si estendono dai bordi fino ai muscoli papillari.
Quando i ventricoli sono rilasciati il sangue che entra nell’ atrio spinge le cuspidi delle valvole atrioventricolari in basso nei ventricoli aprendo così le valvole. Quando invece i ventricoli si contraggono il sangue premendo contro le cuspidi delle valvole atrioventricolari forza la chiusura delle valvole stesse. A questo punto la contrazione dei muscoli papillari irrigidisce le corde tendinee evitando così che le cuspidi siano sospinte negli atri.




Le valvole semilunari, si dividono in  valvola semilunare aortica, posta tra il ventricolo sinistro e il tronco aortico e in valvola semilunare polmonare, posta tra il ventricolo destro e il tronco polmonare; la loro funzione è quella di permettere al sangue di scorrere in avanti evitando il movimento in senso contrario. Durante la contrazione dei ventricoli il sangue spinto contro le cuspidi delle valvole semilunari le forza ad aprirsi, permettendogli di fluire nell’ aorta e nell’ arteria polmonare. Quando invece i ventricoli si rilasciano il sangue presente in aorta e in arteria polmonare esercita una pressione sulle cuspidi delle valvole forzandole a chiudersi.


martedì 12 luglio 2011


La cardiochirurgia è la chirurgia del cuore e dei vasi sanguigni ad esso collegati ed interviene quando la terapia medica non è in grado di risolvere il problema.

“La gestione infermieristica del paziente cardiologico, che avviene attraverso il soddisfacimento dei bisogni della persona assistita, è resa possibile dall’ausilio di uno strumento importantissimo quale la raccolta dati, da cui deriva l’attuazione degli interventi secondo un sistema basato sulle priorità. L’importanza di una corretta ed adeguata raccolta dati si rende fondamentale nell’assistenza al paziente cardiologico dal momento che il decorso clinico delle patologie a carico dell’apparato cardiovascolare può presentare brusche e inaspettate variazioni che devono essere corrette attraverso interventi appropriati.”

Chi?
Siamo un gruppo di infermieri che svolgono la propria attività nelle unità operative di sala operatoria, emodinamica e reparto di cardiochirurgia di un Istituto Cardiologico a Roma.

Cosa e Perché?
Il progetto del blog “Infermieri di Cardiochirurgia” nasce in seguito alle difficoltà incontrate all’inizio della nostra esperienza in cardiochirurgia nel reperire materiale prettamente infermieristico utile allo sviluppo delle nostre conoscenze di base acquisite durante il percorso di studi universitari.
Lo scopo di questo blog è quello di contribuire, nel nostro piccolo, alla formazione e allo sviluppo professionale della categoria infermieristica in questo particolare e complesso ambito assistenziale, sia attraverso la pubblicazione di articoli divulgativi e video esplicativi, sia e soprattutto attraverso la partecipazione attiva dei lettori tramite la condivisione delle proprie conoscenze ed esperienze.


 
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